I clan dei Varangur hanno abitato le pendici dei monti ghiacciati per migliaia di anni. Abbandonati dalle divinità del Sud, sono sopravvissuti alla guerra degli dei e alla desolazione portata dalla divinità malvagia nota come Inverno. Lasciati soli dagli altri popoli di Mantica ma risoluti nel voler sopravvivere, sono stati benedetti dallo sguardo benevolo di un'antica divinità di Mantica, il cui nome è andato perduto nei secoli ma che ora viene chiamato dai Varangur con il nome di Korgaan. Forte della volontà e dedizione dei suoi nuovi protetti, Korgaan ha guidato il suo popolo contro la più grande minaccia alle terre del nord: l'abisso e le malvagie creature che lo abitano. I clan dei Varangur hanno riportato numerose vittorie contro gli eserciti dei malvagi dei dell'abisso: sostenuti dalla fervente fede in Korgaan, i Varangur sono ora una potente forza pronta a spazzare via chiunque cerchi di opporsi a loro, buoni o malvagi che siano. Il loro unico compito, mantenere la pace nelle loro terre e portare al mondo la parola di Korgaan, l'unico e invincibile.

“Chiedo udienza presso il Re del Nord” disse … lo stregone. “Ditegli che ho informazioni molto importanti da sottoporre alla sua attenzione”. “Aspetta qui” disse la guardia scelta all'entra della sala del trono, uno dei Figli di Korgaan noti come Le Spade del Re del Nord. La guardia entrò nella sala, chiudendo il portone alle sue spalle. Sulla superficie in legno di quercia della porta, ricoperta da rinforzi in ferro battuto, erano incise numerose rune mistiche che rappresentavano le vittorie riportate dal Re in battaglia e i doni ricevuti dal grande Korgaan per il suo valore e la sua fede incondizionata.

Dopo qualche minuto, la guardia tornò e disse allo stregone. “Puoi entrare: ricordati di porre i tuoi omaggi al Re del Nord prima di prendere la parola, a meno che tu non voglia incorrere nell'ira del nostro dio”. “Puoi starne certo” rispose lo stregone, sgattaiolando rapidamente all'interno prima che la porta venisse nuovamente chiusa alle sue spalle con sommo fragore.

All'interno della sala, il Re del Nord sedeva su un trono di teschi smaltati di rosso, sottratti ai nemici sconfitti in battaglia. Un lungo tappetto rosso scendeva dal trono fino ad arrivare all'ingresso, ai suoi lati due lunghe file di Spade del Re. Lo stregone si inchino al Re e disse “I miei saluti al possente Re del Nord, prescelto di Korgaan e guida di tutti i clan dei Varangur”. Il Re rispose con un cenno del capo e disse “Vieni avanti, mio fedele …. Hai recuperato le informazioni che ti avevo chiesto?”. “Ma certo, mio Re. Con l'aiuto dei miei discepoli e degli altri stregoni al tuo comando, abbiamo fatto ricerche negli antichi tomi sottratti ai nostri nemici sconfitti in battaglia. Cavalieri Varangur sono stati mandati in missione nelle terre degli uomini, dei nani e degli elfi, travestiti da mercanti, col compito di verificare le nostre informazioni e raccoglierne di nuove.”

Il Re lo interruppe “Mio caro …, sono lieto che tu abbia seguito le mie istruzioni alla lettera ma come ben sai le visioni del trono che il nostro dio Korgaan mi concede si fanno sempre più frequenti. Ho bisogno di sapere, per il bene del nostro popolo. In questa visione, vedo un'alta scalinata, ricoperta dai nostri nemici che lottano per raggiungerne la cima: Re Nani, Principi Elfici, Signori degli Uomini, Capiguerra Orchi e Ogre, Necromanti, Demoni e creature della Foresta. Una sola cosa li accomuna tutti: uno sguardo rosso, sovrannaturale, un ghigno beffardo. E il trono, sulla cima della scalinata, si colora dello stesso rosso, e sul suo schienale compare lo stesso ghigno. Poi la visione va in frantumi e tutto diventa buio. Sento che quel trono può essere causa di molti mali per i nostri clan. Vieni al dunque”. “E' proprio come lei dice, mio Re. quello che lei ha visto è il Trono Sotterraneo e sembra essere un manufatto terreno appartenente a un'antica divinità, precedente ai Celestian. Non sappiamo quali siano i poteri di questo trono ma è probabile che siano l'unico strumento che permette a questa divinità di aggrapparsi ancora al mondo di Mantica. Il problema peggiore è che anche le altre razze del nostro mondo ne sono venute a conoscenza: i potenti dei loro regni stanno preparando eserciti per marciare alla sua conquista ”. Il Re si fece scuro in volto e rimase alcuni istanti in assoluto silenzio, come a soppesare le ultime parole dello stregone. “Non abbiamo alternative. Quel trono è una minaccia per il nostro popolo e per il nostro sommo signore Korgaan. Non possiamo permettere che nessun altro se ne impossessi. Ora la mia visione è più chiara che mai: in frantumi il trono, deve essere distrutto. Per questo sono stato scelto da Korgaan. Per questo ho riportato le mie numerose vittorie e ho riunito così tanti clan del nord. Questo è il mio compito: scendere in guerra e salvare il mio popolo. Chiamate a raccolta i miei vessili, che tutti sappiano il volere di Korgaan: è guerra, per la nostra salvezza e la nostra gloria immortale”.

Dopo aver percorso numerose leghe, vagato per lande sconosciute e affrontato ogni sorta di nemico e mostruosità, l'esercito del Re del Nord era infine riuscito a raggiungere il Trono Sotterraneo. Solo ora cominciava la vera battaglia: il sommo stregone aveva riunito un conclave che era all'opera giorno e notte nel cercare di interpretare le arcane rune presenti sul trono e trovare il modo di distruggerlo. Il Re del Nord presidiava l'ingresso al Trono con i suoi guerrieri scelti ed il suo esercito, pronti a difendere allo stremo la loro posizione. Poiché ancora in molti ambivano al potere del trono, il Re del Nord aveva mandato il suo uomo più fedele, il più forte dei suoi prescelti, alla guida di un esercito per attaccare e distruggere chiunque avesse provato ad avvicinarsi al suo Re. Un'altra armata era stata consegnata al sommo Stregone, primo consigliere, con lo scopo di catturare maghi nemici e trovare libri e manufatti che potessero aiutare i concilio dei maghi a distruggere il trono.

Il cielo era plumbeo e nella notte la neve aveva ricoperto le terre desolate ai piedi delle montagne. La missione era stata fruttuosa e tra le rovine di un'antica torre

Il Re del Nord ha vinto numerose battaglie e unito sotto un unico vessillo molti dei clan del Nord. Anche se non è riconosciuto da tutti i Varangur come loro Re, si è auto proclamato Signore dei Varangur e Re del Nord dopo che, ormai morente, è riuscito a sconfiggere un arcidiavolo in battaglia e le sue ferite si sono poi magicamente rimarginate. Da allora cerca di riunire il popolo dei Varangur sotto un'unica bandiera, al fine di marciare uniti sui popoli del Sud e portare a tutti i viventi la parola di Korgaan.

I Guerrieri del Re del Nord sono la sua armata, composta dai suoi guerrieri più fedeli.

Il Re del Nord scende in battaglia in sella alla suo fedele Drago, Artiglio Nero, terrore dell'oscurità.

Le Spade del Re sono la guardia personale del Re del Nord, i suoi guerrieri più fidati e più abili, che lo hanno seguito in battaglia fin dagli inizi della sua ascesa.

Le Lance del Re accompagnano il Re del Nord in battaglia quando decide di combattere in groppa ad Artiglio Nero.

“Mio fedele …, ti ho convocato qui oggi perché un grande male minaccia il nostro regno e come ben sai non possiamo fallire. Ho bisogno di te per guidare la mia avanguardia ed aiutarmi a raggiungere il più velocemente possibile il trono per distruggerlo. Numerose battaglie ci separano dalla nostra meta ma non possiamo lasciarci ingannare dalla sete di gloria: dobbiamo raggiungere il trono e distruggerlo prima dei nostri nemici. Per questo motivo io, Re del Nord, signore dei Varangur, scelgo te, …, come capo della mia seconda armata. Qualora il mio destino si facesse oscuro, sarai l'ultima speranza per il Clan del Nord.”

“Con fede e determinazione accetto il vostro incarico, mio Signore. Per Korgaan e i Varangur”.

“Per Korgaan e i Varangur”.